“F 1” con Brad Pitt, il film che mette lo spettatore “nei panni del pilota”

Elettrizzante con scene di corse mozzafiato, il lungometraggio gioca meravigliosamente sulla nostalgia con i suoi riferimenti al cinema degli anni '90. Un racconto dietro le quinte del regista, Joseph Konsinski.
Di Renaud Baronian , inviato speciale a Londra (Regno Unito)È più figo che mai, ma continua a correre, correre, Brad Pitt . In "F1: The Movie", l'attore americano sessantunenne interpreta, con la stessa compostezza distaccata e l'entusiasmo ardente, Sonny Hayes, un ex prodigio delle corse che non tocca un volante di F1 da oltre trent'anni a seguito di un grave incidente. Dopo aver visto di tutto, vivendo nel suo camper, Sonny arrangiandosi tra gare a basso costo. Finché Ruben (Javier Bardem), il capo di una squadra in difficoltà, non riesce a convincerlo a firmare un contratto per il ritorno a metà stagione al volante di una delle sue auto, insieme a Joshua (Damson Idris), un giovane talento promettente...
Nella grande tradizione di fiction motoristiche come "Rush" (2013) o "Le Mans 66" (2019) , "F1, the movie", girato a 480 km/h durante i weekend di veri Gran Premi, elettrizza con le sue sequenze di gara girate dall'alto dei caschi dei piloti, che mettono letteralmente lo spettatore al posto di guida. Ma non è tutto: il lungometraggio, in cui Brad Pitt offre una favolosa dose di assoluta "coolness", richiama il cinema mainstream americano degli anni '90.
Le Parisien